Diapositiva 1

1949: TV bianco-nero in Italia

La ripetizione di quadro

La scansione del segnale televisivo

I semiquadri

Scansione interlacciata

Spettro del segnale video B/N

Il segnale video elettrico

1964: il colore (formati analogici – PAL composito) in Italia

Sintesi additiva e diagramma di cromaticità

Ripresa televisiva a colori

Compatibilità

Formazione della  luminanza

Segnali RGB e Y R-Y e B-Y

Il segnale PAL

1982: il formato numerico 4:2:2

Digitale: bit e livelli

Quantizzazione della luminanza: otto bit per campione

Il digitale in produzione
L'adozione di un insieme definito e unico dei parametri di codifica digitale del video ha consentito un rapido sviluppo degli apparati (hardware) e dei programmi (software) in grado di elaborare l'informazione video in modi impensabili in ambito analogico.
Esempio1: "personaggio virtuale"
Un mimo agisce, i sensori comunicano i movimenti ai computer che li elaborano e creano le immagini della rappresentazione virtuale
Esempio 2: "scenografia virtuale".
I personaggi sono reali e si muovono in studio. I computer combinano in modo opportuno i segnali che provengono dalla telecamere e i bit del modello grafico.
L'uso dei computer consente di mettere in pratica le idee dei creativi.
In genere non implica una riduzione della complessità, dei tempi e dei costi di realizzazione di un programma televisivo (Anzi...).

Il digitale in trasmissione
I sistemi digitali consentono di ricevere immagini privedi disturbi anche quando le condizioni del canale di trasmissione non sono ottimali
Quando la potenza del segnale ricevuto è alta, la qualità è buona sia per i sistemi analogici, che per quelli digitali
Al diminuire della potenza del segnale ricevuto, la qualità del segnale analogica degrada progressivamente (gracefull degradation) fino a quando il programma non è più utilizzabile (cessa il servizio).
Nel caso di sistema digitale:
Il servizio è assicurato anche in condizioni molto critiche
Con i sistemi digitali è possibile utilizzare livelli di potenza trasmessa inferiori rispetto a quelli analogici.
L'area di servizio è più ampia.
L'inquinamento elettromagnetico è inferiore.

Gli anni ‘90
La compressione

Quanti bit al secondo

La compressione: ridurre il bit-rate

Italia ‘90

Qualità e caratteristiche dell’immagine
Qualora ridondanza ed irrilevanza non siano sufficienti per ottenere la riduzione di bit rate desiderata sarà necessario scartare anche parte dell’informazione rilevante. Il rumore di codifica, la distorsione e gli artefatti risultanti saranno pertanto percepibili.
Il rapporto fra il bit-rate ottenuto grazie alla codifica per la riduzione del bit-rate e quello originale dell’informazione video è il fattore di compressione
L’uso di un sistema di compressione all’avanguardia tecnologica non garantisce la qualità dell’ immagine.
Per ottenere una qualità adeguata occorre scegliere il rapporto di compressione adatto alle caratteristiche dell’immagine da codificare

La famiglia MPEG: MainProfile@MainLevel (MP@ML)
Il MainProfile@MainLevel è la combinazione più diffusa di profili e livelli MPEG-2, anche in termini di realizzazioni hardware. E’ in grado di codificare il formato video specificato dalla ITU-R BT.601, interlacciato, senza richiedere processi di filtraggio prima della codifica.
Fra le applicazioni più importanti e diffuse: il DVB (Digital Video Broadcasting) e il DVD (Digital Versatile Disc).

Miglioramento dell’efficienza di codifica

4:2:2Profile@MainLevel (422P@ML)
Lo scopo è quello di essere adatto ad applicazioni nell’ambiente della produzione TV.  Ci si attende che prestazioni, in termine di qualità della codifica televisiva, siano migliori di quelle di MP@ML.  Inoltre le prestazioni devono essere buone anche quando sono necessarie diverse co-decodifiche in cascata, anche se il numero di generazioni deve essere mantenuto limitato, poiché le tecniche di compressione MPEG sono lossy (con perdita).

MPEG-2 422P@ML: il formato di registrazione IMX